Si è così: lui anche lo è. Ha pure la certificazione DSA. Dalla IV elementare.
Ma a scuola va bene. Ultimamente, i prof delle medie mi hanno detto che è ‘bravissimo!’. Che soddisfazione, per lui… per me: che sollievo! Mio figlio oggi è sereno, ha amici, ed è appassionato di sport, basket e calcio, in particolare.
L’altro giorno mi ha raccontato del discorso della sua prof che, riconsegnandogli il compito di grammatica, in cui aveva preso un altro bel voto, ha detto di lui a tutta la classe che è stato bravo perchè, anche se ha delle difficoltà -‘possiamo dirlo chiaramente, anche se sono lievi’- continua a studiare e non cerca scuse e apprende come e meglio degli altri. E qui il mio campione mi ha detto: ‘ed è scattato l’applauso!’.
Non voglio parlarvi della mia gioia e delle emozioni del mio campione – troppo intimo e personale come argomento – ma credo che si riesca a capire l’immenso valore che le parole della prof e la considerazione dei compagni abbiano avuto per lui.
Voglio plaudere a questo tipo di scuola. Si, signori genitori: è possibile! Questa prof, questo team di insegnanti hanno trovato il ‘giusto modo di prendere’ (e qui mi riferisco alle famigerate misure compensative e dispensative) mio figlio, un ragazzo come tanti, con i suoi difetti di ortografia, la sua ‘allergia’ alla lettura, la fatica a scrivere per più di una pagina, la sua brutta scrittura … Questi professori ce l’hanno fatta.
E mi piace anche riconoscere ai suoi compagni, che lo hanno applaudito, la capacità di rispondere all’implicito richiamo della professoressa: come lei, questi ragazzi hanno riconosciuto i suoi sforzi, ma così facendo hanno manifestato la loro capacità di vedere e apprezzare le differenze.
Ovviamente mio figlio ne giova. Ma anche gli altri ragazzi.
Io faccio i miei complimenti ed i miei applausi a questo tipo di scuola.
Dott.ssa Nadia Sanza
