CONSEGUENZE GIUSTE PER I COMPORTAMENTI DEGLI ADOLESCENTI

Per tutti i genitori è molto importante riuscire a mantenere un equilibrio tra affettività e normatività.

Un adolescente che per esempio dice bugie o non fa quello che gli viene chiesto di fare in casa, ha bisogno di genitori capaci sia di comprendere che cosa gli stia succedendo, quale possa essere il suo problema in termini emotivi, personali o relazionali, sia di dargli il senso della realtà e dei suoi limiti realistici, in modo che possa fare esperienza che le sue azioni hanno delle conseguenze di cui egli stesso si deve preoccupare.

Utilizzando l’affettività, possiamo provare ad ipotizzare alcune spiegazioni al suo mentire:

  • forse ha paura di non aver il permesso di fare una certa cosa;
  • non riesce a rinunciarci;
  • magari non sa come confrontarsi con la sua rabbia di fronte ad un divieto;
  • chissà che non riesca ad affrontare noi o i suoi compagni, dicendoci le cose in modo chiaro e diretto.

In tutti questi casi il ragazzo prova delle forti emozioni che non riesce a gestire da solo. L’ ascolto attento e paziente delle sue parole e dei suoi comportamenti e la comprensione del loro significato si chiama anche RISPECCHIAMENTO e rientra nella capacità affettiva del genitore.  In pratica il genitore può provare a rispecchiare attentamente quello che l’adolescente sta vivendo e agendo chiedendogli: ‘c’è qualcosa che non va?’ e rimanendo pronto ad ascoltare la sua risposta o a ripetergliela con calma, per verificare di averlo capito. Oppure usando le seguenti formule comunicative:

  • ‘mi sembri spaventato di … ?’
  • ‘ma sei preoccupato per … ?’
  • ‘sei per caso arrabbiato per … ?’

Ascolto, comprensione, rispecchiamento aiutano gli adolescenti ad entrare meglio in contatto con se stessi ed i propri bisogni. E’ utilissimo fargli sentire la nostra vicinanza ed il nostro interesse per i loro turbamenti, stando in sintonia con le loro emozioni e cercando di comprendere i loro vissuti.

Eppure, come equilibristi in bilico tra affettività e normatività, i genitori devono però anche far presenti agli adolescenti le loro responsabilità  e le conseguenze delle loro azioni. E allora se dice bugie o non spiega dove va,  chiediamogli con calma maggior conto di quello che fa, magari limitandolo nei suoi spostamenti per un tempo ben definito.; se non fa quello che dovrebbe fare in casa,  torniamo più volte, risoluti e coerenti, a chiedergli di svolgere le faccende che gli spettano, pur se si sono accumulate, piuttosto che sostituirlo irritati o dispiaciuti, oppure urlare avviliti perché ci ha esasperati.

Per esempio potremmo dirgli:

  • ‘se mi dici cose non vere, io farò fatica a fidarmi di te e ti chiederò conto di quello che dici, e forse ad un certo punto dovrò anche limitare la tua libertà’ (voglio crederti, voglio potermi fidare di te!)
  • ‘se non fai ora una cosa che ti ho chiesto di fare, che spetta a te fare, nessun altro della famiglia la farà al posto tuo e si accumulerà alle altre che pure ti spettano’ (voglio poter contare su di te!).

Con questo tipo di comunicazione che definiamo normativa e utilizzando ovviamente un comportamento coerente con essa, noi possiamo ‘consegnargli’ le conseguenze delle sue azioni, piuttosto che inondarlo con la nostra frustrazione (che è comprensibile ma che non giustifica un comportamento di recriminazione continua). Evitando infatti lamentele eccessive e  punizioni troppo severe, ma piuttosto agendo di conseguenza alle sue azioni, con chiarezza, coerenza e equilibrio, gioveremo allo sviluppo del suo autocontrollo, oltre che al nostro umore e serenità.

 

 

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Dott.ssa Nadia Sanza

Psicologo Clinico – Psicoterapeuta – EFT - Advanced Schema Therapist- EMDR

Ultimi articoli

Categorie