‘BEN IS BACK’, 2018. CAMBIAMENTO DEI COMPORTAMENTI AUTODISTRUTTIVI

‘Ben is Back’ è un film del 2018, scritto e diretto da Peter Hedges. I protagonisti sono Julia Roberts (Holly) e Lucas Hedges (Ben).

Credo che questo film commovente aiuti a trattare il tema dei comportamenti autodistruttivi e del non stancarsi di ricominciare.

Spesso, almeno inizialmente, sottovalutiamo la portata di tali comportamenti, dicendoci un illusorio ‘smetto quando voglio’. Siamo convinti che essi ci servano per sopravvivere, per andare avanti e, talvolta pensiamo che, in fondo, non dobbiamo ‘davvero’ farne a meno… e lo pensiamo perché li utilizziamo da lunga data e perché, guardando le cose solo in superficie, ci hanno fatto abbastanza comodo.

Poi, ad un certo punto, ci accorgiamo che, pur volendo, non possiamo farne a meno. La prigione, inizialmente dorata e confortevole, talvolta, diventa addirittura la nostra tomba.

Nel  film, Ben è un ragazzo diciannovenne, dipendente da sostanze psicotrope; nella sua giovane vita ha fatto molte stronzate: ha spacciato, ha rubato, si è prostituito, spessissimo ha mentito, anche alle persone più care o a quei pochi che non hanno smesso di credere in lui. Ben, soprattutto, dipende dal giudizio che lui ha di se stesso e dal giudizio degli altri … ed è poi sicuramente dipendente, oserei dire schiavo, della vergogna e della paura conseguente ai suoi errori, ai risultati delle sue scelte. Ben non riesce, non si permette di ricominciare né di cambiare.

Holly, madre di Ben, non smette di credere in lui. Nonostante le delusioni e gli errori, nonostante le bugie, spera e auspica il cambiamento del figlio, addirittura con più convinzione di quanta egli stesso riesca ad avere.

Penso che, oltre al tema della dipendenza da sostanze, il film affronti il tema del cambiamento, della possibilità di ricominciare e, a tal proposito, racconti del diritto ad avere qualcuno che ci aiuti a farlo e che non smetta di credere in noi: qualcuno capace di coltivare con noi la speranza, la possibilità reale del cambiamento e che, in tal modo, ci sostenga nel ricominciare.

In psicoterapia occorre ricominciare ogni giorno. Infatti il cambiamento ed il superamento dei comportamenti autodistruttivi è sempre costellato di ricadute, di momenti di stallo e addirittura di passi indietro. La vicinanza di qualcuno in tali momenti è fondamentale per resistere alla tentazione di mollare e tornare indietro.

Da soli è difficile ricominciare. Ogni volta che, cercando di cambiare, sbagliamo, è sempre più doloroso alzarsi, perdonarsi. Talvolta è difficile vedere chiaramente l’errore. Ecco perché avere qualcuno accanto (uno psicoterapeuta) che ci sostenga e che creda in noi, è fondamentale. Con questo interlocutore potremo capire a fondo quello che è successo; in questo incontro, o meglio, confronto riprenderemo il cambiamento. Talvolta sarebbe davvero impossibile rialzarci senza questo aiuto esterno.

L’interpretazione dei due attori è toccante; forte ed intima la sceneggiatura che insegue e svela l’animo e le emozioni dei due protagonisti. Paura e disperazione, angoscia, rabbia e sollievo si alternano fino alla fine, trascinandoci in un thriller emozionale e potente che svela le contraddizioni e le fragilità dell’animo umano e del rapporto con se stessi e con gli altri, rispetto al cambiamento, al fallimento, agli errori che si fanno, al senso di inadeguatezza, alla voglia di riscatto, di futuro, al bisogno di aiuto e di fiducia, al diritto a ricominciare.

 

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Dott.ssa Nadia Sanza

Psicologo Clinico – Psicoterapeuta – EFT - Advanced Schema Therapist- EMDR

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