Sono nata a Potenza, in Basilicata, poco prima degli anni ’70. Ero una bambina sensibile ed introversa. Ben presto, in una famiglia con genitori pratici e volenterosi e altri figli vivaci e sportivi, mi conquistai l’appellativo di ‘Musona’ (termine ‘squisitamente tecnico’ usato per mascherare forse una fastidiosa perplessità di fronte ad una figlia di cui non si capiva un granché…).

Ma a scuola andavo volentieri. Alle medie ho scoperto di avere una grande capacità empatica. Infatti quando il mio professore schiacciava il suo pugno grassoccio sopra la testa della mia compagna di classe minuta e timida, ricordo che provavo una forte compassione per la sua umiliazione mista anche a tanta rabbia per la sproporzione esistente tra lei e l’alto e prorompente professore.

L’adolescenza, con le sue inquietudini, mi portò anche un incontro con una psicologa che mi aiutò a cercare una soluzione per conflitti, indecisioni, pensieri strani e spiacevoli.

Non potei fare a meno di appassionarmi alla psicologia e mi iscrissi a Roma alla Facoltà di Psicologia presso l’UPS – Università Pontificia Salesiana.