AUTOREGOLAZIONE EMOZIONALE A SCUOLA. L’ANGOLO DELLA PACE: UN POSTO SICURO, PER RIFLETTERE E CALMARSI

Nella scuola elementare di Nashville, Tennessee, USA, in ogni classe, c’è un posto speciale per i ragazzi, dove aver a che fare con le proprie emozioni ed imparare a gestirle. Questo luogo viene chiamato l’ANGOLO DELLA PACE (PEACE CORNER). Si tratta di un posto sicuro e tranquillo per ritrovarsi e per crescere: ecco un esempio di scuola che mi piacerebbe, infatti questa è una di quelle cose che funzionano in educazione…!

Ho provato a riportare il contenuto del video seguente:

Tutti i ragazzi, fin dalle elementari, devono sapere che cosa fare quando sono frustrati, quando sono stanchi, quando sono arrabbiati…

Gli studenti possono andare in questo angolo della classe per rientrare in contatto con se stessi ed ascoltarsi e, se necessario, calmarsi. Infatti hanno imparato che, poco prima di esplodere o appena hanno fatto qualcosa che va, possono lasciare le attività e prendersi del tempo per riflettere.

L’ANGOLO DELLA PACE però non è fuori la porta della classe, ma dentro la classe, con gli insegnanti e con gli altri ragazzi che spesso ci vanno volontariamente. E’ un angolo allegro ed attrezzato dove ciascuno è invitato a soffermarsi su di sé, su quello che sente e su quello che ha fatto – o voleva fare, per prendere consapevolezza delle proprie emozioni e per considerare responsabilmente le proprie azioni. Infatti può capitare a tutti, alcune volte, di sentirsi proprio sconvolti, o semplicemente turbati, da qualcosa, e di aver bisogno semplicemente di respirare, oppure di fare una pausa, di fermarsi un attimo.

L’ANGOLO DELLA PACE sostiene inoltre la capacità di autoregolazione, capacità utile e da imparare fin dall’infanzia, riuscendo quindi a sapere che cosa fare quando siamo frustrati. In fondo, sappiamo che spesso i bambini sperimentano cose molto difficili fuori dalla scuola e che non è facile, non è automatico che loro le lascino fuori dal cancello, quando poi entrano nell’Istituto. Loro le portano con sé, dentro.

Quell’angolo è colorato ed accogliente, attrezzato con cuscini, sedie comode e morbide (altro che ceci!), giocattoli e passatempi (si esatto: proprio giocattoli, giocattolini e passatempi, proprio quelli che calmano e che de-stressano, quelli la cui funzione spesso ricerchiamo in altre cose – confessiamolo! – anche noi adulti – piccole, semplici attività a scelta… che immagino siano spesso rinnovate o introdotte su consiglio anche dei ragazzi stessi).

Nell’ANGOLO DELLA PACE i ragazzi hanno anche a disposizione un timer o una clessidra che li aiuta a darsi un tempo per ‘sbollire’. Ovviamente non è un tempo uguale per tutti, né uguale per ogni situazione; ciascuno ha la possibilità di scegliere, di volta in volta, il proprio tempo – oltre che l’attività – per ritornare sereno e più disposto all’apprendimento oppure a parlare con più calma agli insegnanti ed ai compagni.

L’ANGOLO DELLA PACE prevede anche moduli prestampati con cui riflettere, con domande aperte che sollecitano i ragazzi a spiegare (prima di tutto a se stessi):

  1. Che cosa ho scelto di fare?’ (Descrivo in modo chiaro il mio comportamento e ne prendo coscienza ma anche responsabilità penso sulle mie emozioni; è una mia scelta quello che ho fatto)
  2. Come mi sono sentito poco fa?’ (Varie faccine disegnate, con diverse espressioni, possono essere scelte per rispondere: Nervoso? Arrabbiato? Scioccato? Orgoglioso? Impaurito? Triste? Felice?)
  3. Quale potrebbe essere un scelta migliore di comportamento, la prossima volta che mi sento così?’ (Viene sollecitata la capacità di pensare ed assumersi la responsabilità, di cercare autonomamente un comportamento alternativo, diverso e più costruttivo).

Quindi, i ragazzi possono de-intensificare in vari modi (sono istruiti a contare o a respirare lentamente, ecc.) le loro emozioni: rabbia, paura, tristezza… Poi, quando sono più sereni, con le idee più chiare su quello che hanno fatto e sul perché (e magari hanno deciso di fare ammenda in qualche modo, o sono in grado ormai di formulare una richiesta chiara per gli altri – al posto del gesto impulsivo di poco prima) possono rientrare nel gruppo e riprendere le attività di studio.

In questo luogo, in questa abitudine, non c’è niente di punitivo da parte degli insegnanti, piuttosto questi ultimi hanno un atteggiamento costruttivo, propositivo ed incoraggiante l’autonomia dei giovani studenti. L’ANGOLO DELLA PACE non è un posto per gli asini, non è il luogo in cui si va e si riceve un’etichetta negativa. Ciascun studente può usarlo (e di fatto lo usano spesso spontaneamente), poiché ognuno è informato sul senso e sul valore di stare nell’ANGOLO DELLA PACE.

 

Dott.ssa Nadia Sanza

 

 

 

 

 

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Dott.ssa Nadia Sanza

Psicologo Clinico – Psicoterapeuta – EFT - Advanced Schema Therapist- EMDR

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